Borse energia: elettricità e gas divergono, spark spread in rialzo

La scorsa settimana Pun italiano +11,5% a 52,48 €, Francia e Germania rispettivamente +7,2% e +6% a 38,32 €.

Gas ripiega invece del 3,4% al Psv e del 3,7% al Ttf. CO2 poco mossa sopra i 26 €/t. Rimbalzo del clean spark spread (+60%)

Le quotazioni medie della settimana dal 16 al 22 settembre confermano quanto emergeva a metà settimana, ossia l’andamento divergente tra elettricità, ancora in aumento, e gas in calo, in un contesto di prezzi della CO2 poco mossi. Più nel dettaglio il Pun sulla borsa elettrica italiana è aumentato dei un 11,5% a 52,48 €/MWh, in un contesto caratterizzato da offerta in calo del 3,8% a fronte di una domanda invariata (+0,3%) e vendite da rinnovabili in significativo ripiegamento: -8,7% al 33,9% delle vendite totali, per un -3,9% dell’idro, un -22,2% dell’eolico e -11,4% del solare. In calo ma di poco anche le fonti tradizionali (-1,1%), con un +16,6% del carbone e +14% delle altre termiche che hanno compensato il -4% del gas che è rimasto comunque primo nelle vendite a oltre il 53% del totale. Non è riuscita a compensare i fattori rialzisti la pur significativa ripresa dell’import (+32,2%). In Francia il prezzo del baseload è aumentato in media del 7,2% a 38,32 €/MWh, quotazione media praticamente identica a quella della Germania dove l’aumento è stato del 6%. Il prezzo medio del gas al Psv italiano è invece diminuito di un 3,4% a 12,6 €/MWh circa (rilevazioni Alba Soluzioni) mentre al Ttf olandese di un 3,7% a 9,92. Il delta medio a sfavore dell’Italia è stato di 2,7 €. Il calo ha contribuito a sostenere i margini di generazione da gas, col clean spark spread rilevato da Alba Soluzioni che nella settimana ha riguadagnato in media un 61% a oltre 16 € medi, riportando la media di settembre a ridosso di quelle, piuttosto positive, di luglio e agosto. Quanto infine alla CO2, il future dicembre 2019 su Iceha guadagnato in media uno 0,3% sulla settimana precedente a 26,24 €/tonnellata.